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CODICESETTORE
249D3
REGIONE
VALLE D'AOSTA
SCHEDA TECNICA DEL DIARIO:
PUNTA TERSIVA
(DA LILLAZ PER IL RIFUGIO SOGNO)
   altre denominazioni:
  Pointe Tersive, Punta Dorè o Punta Dorère



Gli itinerari alpinistici sono particolarmente interessati dagli effetti del cambiamento climatico. Le attuali condizioni della montagna possono pertanto differire da quanto da noi relazionato. Vi invitiamo pertanto a prestare particolare attenzione nel percorrere gli itinerari descritti e vi invitiamo a lasciare un vostro feedback al rientro della gita, utilizzando il link “Io ci sono stato”.
LUOGO PARTENZA A VALLECATEGORIADIFFICOLTA'ACCESSOTIPOLOGIA
Cogne (loc. Lillaz)ALPINISMO      
ADATTO AI BAMBINIACCESSO CON CANI AL SEGUITO
NONO
DURATASEGNAVIA
4h dal Rif. sognoNr. 10D / Ometti
CLASSIFICAZIONEDISLIVELLO PARZIALEDISLIVELLO TOTALE
(F) - Facile986 metri1895 metri
DESCRIZIONE ITINERARIO

Dal Rifugio Sogno di Berdzè (2526 mt.) proseguire in direzione della Finestra di Champorcher per qualche decina di metri fino al ponticello sul torrente. Da qui proseguire verso sinistra sulla traccia di sentiero che risale il pendio erboso in diagonale, fino alla conca con il lago Ponton (2601 mt.). In alternativa è possibile seguire il sentiero per la Finestra di Champorcher fino all'ultimo tornante prima del colle e seguire la traccia che porta al lago del Ponton con un percorso leggermente più lungo. Aggirare la sponda destra del lago (il sentiero si perde un po’ nella prateria, proseguire senza traccia obbligata e guadare il torrente nel miglior punto utile), raggiungere i ruderi dell'alpeggio Ponton (2633 mt.) e puntare verso la Baita (Baita Orlando) posta al termine della strada poderale, che proviene da Lillaz. Seguire la strada poderale in leggera discesa sino ad un tornante (palina segnavia) e deviare sul sentiero che sale ripido e a mezza costa verso il Passo dell’ Invergneux (2905 mt. – punto chiave 1). Dal passo seguire verso Est la cresta arrotondata "La Serra Madù" con saltuarie tracce di sentiero e qualche sporadico ometto in pietra. Qui non conviene seguire gli ometti che portano verso la cresta, ma effettuare il giro più largo, a sinistra nella conca, per poi salire su detriti mobili e nevai. Puntare verso l’evidente intaglio di roccia grigio-rossastra (puto chiave 2), che si aggira sul versante Sud su un ripido pendio di terriccio. Risalire ora un ampio plateau detritico e raggiungere il canalino attrezzato con catene, che permettono di scendere sul ghiacciaio di Tessonet (punto chiave 3). Attraversare il ghiacciaio in diagonale verso Est, in piano e senza mai perdere quota, puntando alla base del ripido pendio di “sfasciumi instabili” e nevai, fino a raggiungere il Colle della Tersiva (punto chiave 4). Da qui seguire il sentiero ben visibile che percorre la larga cresta (in caso di neve è consigliabile l’uso dei ramponi) e raggiunge la vetta di Punta Tersiva (3512 mt.), caratterizzata dalla presenza della statua della Madonna, di una croce, di un altare in pietra e di un segnale IGM (punto chiave 5).

Discesa: Dal colle della Tersiva, scendere tenendosi sulla destra e seguendo gli ometti in pietra, fino a raggiungere il Bivacco Glarey/Muggia. Qui noi consigliamo di effettuare la discesa su Gimillan (necessario l’utilizzo di navetta o meglio ancora di una seconda auto per il rientro a Lillaz). L’idea di fare il percorso ad anello permette un approccio di tipo più alpinistico nella salita alla vetta e un lungo e interessante percorso escursionistico attraverso il solitario vallone Grauson (in alternativa giunti al bivacco è possibile risalire nuovamente al Passo dell’ Invergneux in maniera escursionistica e da qui rientrare a Lillaz).

Difficoltà: (Punto chiave 1) Dal bivio, poco oltre il rifugio Sogno di Berdzè al Lago Ponton, la traccia di sentiero è ben visibile; si perde poco sopra alcune barre rocciose nei pressi del ripiano erboso in prossimità del lago. Dal lago alla Baita Orlando la traccia di sentiero si perde ancora nella prateria, ma senza seguire un percorso obbligatorio basta aggirare il lago con un semicerchio da destra verso sinistra, guadando il torrente nel miglior punto utile. La salita al Passo dell’ Invergneux è abbastanza lunga, ripida e in qualche punto poco esposta; (Punto chiave 2) Poco oltre il Passo dell’ Invergneux evitare di seguire gli ometti che puntano alla cresta: difficoltà alpinistiche non banali; meglio aggirare sulla sinistra e seguire le tracce di sentiero su sfasciume (abbastanza stabile); gli ometti ci sono, ma si confondono parecchio con il terreno. In caso di dubbi cercate la miglior traccia e puntate all’intaglio di roccia grigio rossastra; (Punto chiave 3) Prestare molta attenzione alla discesa sul ghiacciaio del Tessonet: Nel canalino attrezzato la roccia è abbastanza liscia, seppur poco inclinata. La catena è scivolosa (meglio avere dei guanti da ferrata al seguito). Se non si scende con buona decisione, lo sforzo di braccia sarà elevato. Valutabile anche una possibile calata con una propria corda; (Punto chiave 4) Il ghiacciaio non presenta difficoltà. Raggiunto il pendio di sfasciumi, che sale al Colle della Tersiva, conviene individuare con attenzione il sentiero della via Normale (riferimento bivacco Glarey /Muggia e quindi portarsi sotto la cresta che sale a sinistra rispetto il colle, ovvero la destra orografica). Salita al colle abbastanza impegnativa da punto di vista fisico; (Punto chiave 5) Dal colle della Tersiva alla vetta non ci sono grandi difficoltà se la via si presenta secca. In casi di cresta innevata è meglio rimettere i ramponi; la cresta da risalire è abbastanza ripida e moderatamente esposta ma larga.

Considerazioni utili: La salita (peraltro su strada poderale) del vallone dell’Urtier è molto lunga e il paesaggio è deturpato dalla presenza dei tralicci dell’alta tensione. E’ possibile sfruttare il servizio taxi privato per raggiungere: 1) Il rifugio Sogno di Berdzè nel tardo pomeriggio, se si decide di effettuare l’ascesa alla Tersiva in due giorni; 2) il lago Ponton, al mattino presto, se si sceglie di effettuare l’ascesa alla Tersiva in un giorno solo.

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Aggiornato all'anno : 2014Fonte : www.TheFlintstones.it
LINK COLLEGATI
  Visita la scheda della vetta over 3000
NOTE

- L'itinerario richiede un ottimo allenamento fisico
- Fontanile: rifugio Sogno di Berdzè
- Bastoni trekking: utili e consigliati

La galleria fotografica si riferisce al tratto: Passo dell’ Invergneux - Punta Tersiva

INFORMAZIONI GENERALI SULL'ITINERARIO

La Punta Tersiva (3512 mt.), nota anche come Punta Dorè o Punta Dorère è una montagna delle Alpi Graie, dall’aspetto piramidale, posta tra la val Clavalité (comune di Fénis) e i valloni dell'Urtier e di Grauson (val di Cogne). La prima ascensione è stata compiuta il 23 agosto 1842 da P.B. Chamonin, allora curato di Cogne. La via migliore di salita è quella del versante Nord-Nord-Ovest, lungo la cresta del Tessonet; gli altri versanti sono da evitarsi per la cattiva qualità della roccia. L'ascesa può partire da Gimillan e consiste nel salire il lungo vallone di Grauson (via normale) - punto di appoggio il Bivacco Glarey/Muggia oppure da Lillaz per il vallone dell'Urtier; in questo caso ci si può appoggiare al Rifugio Sogno di Berdzè. Giunti al ghiacciaio del Tessonet lo si sale in parte e poi si raggiunge il Colletto della Tersiva (3.312 mt.) e da qui per la cresta del Tessonet si guadagna la vetta (3512 mt.), caratterizzata dalla presenza della statua della Madonna, di una croce, di un altare in pietra e di un segnale IGM.

La statua della Madonna in vetta è stata benedetta da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II il 21-08-1994 a Cogne e collocata sulla Punta Tersiva il 27-08-1994 in sostituzione di quella eretta il 19-08-1993 che mano sacrilega distrusse.

GALLERIA FOTOGRAFICA