L’itinerario iniziale è il medesimo descritto per raggiungere il Rifugio Dondena (2186 mt.). Da qui, si prosegue sul retro del rifugio, dove una strada poderale piuttosto dissestata si inerpica tra pascoli e pietraie in direzione del Lago Miserin. Fin dai primi metri si è immersi in un ambiente aspro e selvaggio, simile a un paesaggio lunare. Il paesaggio è ampio e suggestivo, anche se in parte segnato dalla presenza di tralicci dell’alta tensione, che contrastano con la bellezza naturale del luogo. La salita si sviluppa con pendenza costante, mai estrema, ma il fondo sconnesso e i tratti tecnici richiedono attenzione e una buona gestione dell’assistenza della e-bike. Alcuni tornanti più ripidi mettono alla prova l’equilibrio, soprattutto in presenza di pietre smosse o tratti fangosi. Dopo circa 4,5 km si apre all’improvviso la conca glaciale del Miserin, un altopiano incastonato tra le montagne, dove si specchia il Lago Miserin. Qui sorgono il Rifugio Miserin (2578 mt.), l’omonimo lago e il Santuario della Madonna delle Nevi, meta di pellegrinaggi e punto di riferimento spirituale e culturale della zona. Per chi desidera proseguire a piedi, il sentiero per la Finestra di Champorcher parte dal lato ovest del lago, seguendo l’Alta Via n. 2.
Discesa: La discesa si percorre sul medesimo itinerario della salita.
Difficoltà: L’itinerario si sviluppa interamente su strada sterrata, con fondo prevalentemente sconnesso e tratti tecnici che richiedono attenzione. La salita è costante ma mai estremamente ripida, il che la rende accessibile anche a biker con esperienza intermedia. Tuttavia, la presenza di pietre smosse, canaloni di scolo e brevi rampe più accentuate può rendere alcuni segmenti poco ciclabili, soprattutto in condizioni di terreno umido o dopo piogge recenti. I tornanti finali, poco prima della piana del Miserin, rappresentano il tratto più impegnativo: qui la pendenza aumenta leggermente e il fondo diventa più irregolare, mettendo alla prova equilibrio e trazione. Attenzione in discesa: la stessa strada, affrontata in discesa, può risultare insidiosa per via del fondo instabile e della presenza di tratti ripidi con scarsa aderenza. È consigliato moderare la velocità, utilizzare freni in buono stato e mantenere una posizione di guida attiva per assorbire le asperità del terreno. Nel complesso, il percorso è classificabile come media difficoltà, ma richiede buona padronanza del mezzo e capacità di lettura del terreno.
Discesa alternativa (giro ad anello verso Chardonney) Per chi desidera evitare la discesa lungo la stessa strada dell’andata, è possibile completare un giro ad anello che conduce fino a Chardonney, offrendo un’alternativa più varia e panoramica. Dal Rifugio Miserin, si inizia la discesa lungo la strada sterrata percorsa in salita. Si scende oltre la piana del lago e si superano le baite di Dondena, ripercorrendo un tratto già affrontato all’andata. Solo più in basso, lungo la strada poderale, si incontra un bivio segnalato con l’Alta Via n. 2. Da qui si abbandona la strada principale e si imbocca un sentiero in discesa, inizialmente più stretto e tecnico, che attraversa pascoli e tratti boschivi. Il percorso si collega poi a una strada lastricata, storica via di caccia reale, che scende con ripide rampe, seppure prive di difficoltà tecniche, fino a Chardonney, offrendo scorci spettacolari sulla vallata e un ambiente più vario rispetto alla discesa fatta sul percorso di andata. Chardonney si ritorna a Château (capoluogo di Champorcher) su strada asfaltata.
Difficoltà: Questa discesa alternativa è più interessante dal punto di vista paesaggistico, ma richiede buona tecnica di guida, soprattutto nel primo tratto su sentiero, e freni affidabili per affrontare in sicurezza la parte lastricata.
Effettua questa escursione con l'ausilio di una GUIDA dell'Accademia Nazionale di Mountain Bike di

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