AVVENTURE IN QUOTA



La ventesima del DOC (sbraitando sul Breithorn)


Data di pubblicazione: 12 novembre 2014
Scritto da: Luca Bausone
Il weekend si preannuncia ottimo, mi chiama il DOC per comunicarmi l’intenzione di salire al Breithorn con una sana e breve pellata, è la sua ventesima e l’invito è allettante: una sana sgambata e poi, giù dagli amici del Guide a festeggiare l’evento. Abbiamo già sciato a Plateau Rosà ma siamo in trepida attesa delle prime nevicate, la crisi di astinenza da powder si fa sentire, il Doc si fa quotidianamente di powder secca e purissima che tiene nel freezer a temperature impeccabili e che sniffa utilizzando un giornaliero di Pila arrotolato (pare che il suo pusher sia di Jackson Hole), io ogni tanto gratto disperatamente le pareti ghiacciate del frigorifero. Siamo disperati, la tradizionale pellata in ambiente glaciale non può che alleviare le nostre pene per cui, vada per il Breithorn. In più il Doc sottolinea l’indubbia comodità dell’itinerario, si risale con la funivia del piccolo cervino e…voilà, con una manciata di metri di dislivello siamo in vetta a contemplare l’infinito. Sabato mattina siamo agguerriti più che mai, passo a prendere DOC alle 7 a Les Fleures e poi andiamo a Cervinia (come da copione tappa ad Antey a fare colazione). Una volta a Plain Maison stiamo per prendere la telecabina per Cime Bianche Laghi, la giornata è stupenda, il morale è alto, l’idea di salire con poco sforzo entusiasma assai. Ci imbattiamo in un simpatico cartello che con estrema cortesia ci avvisa che la funivia Piccolo Cervino è chiusa e per la risalita da Steg sono disponibili le maledette "ancore". Il tempo di realizzare la truffa (d’altronde è mattino presto) e ci lanciamo in improperi non altrettanto cortesi nei confronti dei gestori degli impianti, anche perché poco dopo scopriamo che la funivia resterà chiusa un mese per cambio funi, un’operazione che giudichiamo leggermente tardiva…. Non demordiamo e sfruttiamo la prima fottutissima "ancora" (il mondo va al contrario, se ci sono le ancore su un ghiacciaio dovrebbero costruire una cabinovia da Piombino all’Isola d’Elba) per prendere almeno un pò di quota e poi con le pelli sotto gli sci risaliamo al Pian di Verra. Il passaggio dalla frescura mattutina al caldo del piano è a dir poco traumatico, arranchiamo ma non molliamo, il Doc sembra Lawrence d’Arabia e io il suo servitore, entrambi irrimediabilmente sperduti nel famigerato Sahara. Alla fine dei Pian di Verra siamo già bolliti, con un po’ di salsa verde o di mostarda saremmo appetitosi; ci fermiamo, mettiamo gli sci in zaino e calziamo i ramponi. Superiamo la terminale, anche noi siamo in condizioni…” terminali”; con passo lento e facendo più pause del previsto arriviamo all’ agognata quota 4165 mt. della vetta del Breithorn Occidentale.


L'interminabile piano di Verra



Verso quota 4000 in assenza di ossigeno



In vetta al Breithorn Occidentale - DOC



In vetta al Breithorn Occidentale - KOALA


Do uno sguardo alla app altimetro del mio cellulare, dove la quota è quasi precisa: 4167 mt., e aspetto in vetta un DOC affaticato; inizialmente delira, si crede Umberto Nobile nell’inferno del Polo Nord e chiede notizie del suo fedele cagnolino Titina, poi rinsavisce e, fiero di aver toccato le sue 20 ascese al Breithorn, ritorna gioviale come sempre (questa per me è solo la terza, il Doc lo raggiungerò in un’altra vita). Via i ramponi e su sci: si scende su neve non esaltante ma nemmeno brutta al pian di Verra dove ci concediamo una piccola pausa ristoratrice per poi affrontare l'eterno pianoro e tornare sulle "commerciali" piste battute. Da qui a tutta velocità verso il tavolo prenotato al Rifugio Guide del Cervino dove giungiamo in piena devastazione fisica ma felici, con lo sguardo un pò perso ad osservare il panorama di Plateau Rosa, ma fieri di questa nostra nuova white day made in Powder West!!! Grazie Doc !!!


Uno sguardo alla APP Altimetri sul telefono



In discesa verso Plateau Rosà



Momenti di meditazione


La relazione di questa gita la trovate QUI.

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